Menu principale:
Istituzioni > Opere Pie
Il Cav. Elia Rainusso quando era in Perù
ELIA RAINUSSO*
NELLA VITA E NELLE OPERE
Elia Rainusso nacque in Santa Margherita Ligure il 31 Ottobre 1829.
La sua famiglia, come la grande maggioranza delle famiglie margheritesi
in quel tempo, era una famiglia di lavoratori, ed egli dovette di buon'ora
pensare a guadagnarsi la vita.
A sedici anni, pertanto, s'imbarcò per la Sardegna, dove restò un paio
d'anni occupato come garzone presso un mugnaio. Ma già da allora
la sua mente vagheggiava ben altre fortune, ben più splendido avvenire.
Riprese quindi il mare per il lontano Perù, dove avea qualche parente.
A quel tempo un viaggio al Perù era un romanzo, ed il suo fu un' odissea
durata sei mesi tra disagi e pericoli da non si dire.
Potè finalmente sbarcare a Lima, e quivi incominciò con l'occuparsi
come garzone presso un piccolo bottegaio, poi passò a fare il negoziante,
quindi il commerciante all' ingrosso e l'industriale sempre lavorando
e risparmiando, a prezzo di continue rinuncie e privazioni, accumulando
così un discreto gruzzolo, che gli permise di acquistare il mulino detto di
«Santa Chiara », fonte principale della sua ricchezza.
Trascorse così lunghi anni dì lavoro, finché la nostalgìa della patria lontana
lo richiamò a Santa Margherita, desideroso com'era di rivedere
il bel sole della natia Riviera e di godere in pace il meritato riposo.
In realtà non fece né 1'una cosa né l'altra.Il bel sole non si confaceva
più al suo corpo ormai avvezzo ad un clima ben diverso da questo,
e quanto al riposo, egli, insofferente dell' ozio,
se ne fu presto stancato e sentì risorgere dalle sue intime fibre
di Ligure operoso il bisogno di nuove attività.
Fortunatamente, proprio in quell'epoca, (si era nel 1866),andavano in vendita
i beni della decaduta Casa Ducale di Modena,ed egli pensò di acquistarne
buona parte e trasferirsi in quella città, dove si fu ben presto acclimatato.
Riuscì così ad acquistare la splendida villa detta «Pentetorri» a Modena,
già residenza estiva dei Duchi Estensi, nonché le importanti tenute di Modena,
di Rubiera e di Taneto in Gattatico,dandosi all'agricoltura ed alla
bonificazione di quelle terre, nelle quali amava poi aggirarsi fra i mezzadri
ed i contadini,che lo amavano ed apprezzavano moltissimo, tanto vero
che ancora oggi, dopo tanti anni dalla di Lui morte, molte sono le famiglie che
coltivano tuttavia le stesse terre.
E non di sola agricoltura propriamente detta volle occuparsi, che ben presto
ebbe impiantato un allevamento di cavalli, il quale,sotto le sue cure
intelligenti e incessanti, diventò uno dei più importanti d'Italia; tanto che
fu uno dei più cospicui fornitori della Scuola Militare di Cavalleria di Pinerolo,
i cui allievi ogni anno facevano una visita alle sue scuderie ricche
di circa centocinquanta capi.
Di costumi integerrimi, schivo dei divertimenti, dotato di una grande modestia,
lo si vedeva sempre dimessamente vestito di scuro, passeggiare nei dintorni
della Villa, accarezzare i bambini per i quali aveva una vera predilezione
e soccorrere i poveri che a lui facevano appello.
Non mancarono purtroppo maligni che cercarono sofisticare sulla
ricchezza da lui accumulata, ma se ciò lo amareggiò non poco,
purtuttavia egli non si curò troppo di tali detrattori, forte nella co-
funerali del Cav. Rainusso a S. Margherita Ligure nel Gennaio 1906
scienza della rettitudine che lo aveva sempre guidato nella sua travagliata
ed operosa esistenza, e che sarebbe maggiormente rifulsa dopo la sua morte.
Questa avvenne a Modena il 27 Gennaio 1906, fra il compianto di quanti lo
avevano conosciuto e lo smarrimento di quanti godevano dei suoi benefici.
I funerali furono celebrati a S. Margherita Ligure, dove egli volle essere tumulato,
e dove la sua salma rimase esposta per due giorni nella camera ardente presso
1' Asilo Infantile e, nonostante 1' espresso desiderio suo di un funerale
senza pompa alcuna, riuscirono solenni per intervento di Autorità e
di Associazioni e per concorso di popolo, essendosi chiusi i negozi per lutto cittadino.
Coronamento della sua vita e gloria della sua morte fu il testamento olografo
in data 9 Ottobre 1902, dal quale ci piace stralciare la parte dedicata
alle Opere Pie di Santa Margherita Ligure:
«Dedotti i legati come sopra disposti, lascio tutto il resto
della mia sostanza ai seguenti tre Istituti, che istituisco miei eredi universali
funerali del Cav. Rainusso a S. Margherita Ligure nel Gennaio 1906
1°) - Asilo Infantile "Principessa Margherita,, in S. Margherita Ligure ;
2°) - Istituto " Figlie della Provvidenza", istituito dal mio amico Gimielli, pure
in Santa Margherita Ligure;
3°) - Ospizio per la vecchiaia, istituito da poco in Santa Margherita Ligure
Detta sostanza dovrà restare indivisa fra i summenzionati
eredi universali, i quali non potranno sotto alcuna ragione
vendere o permutare qualsiasi bene immobile facente parte
della eredità, della quale ne godranno in tre parti eguali 1' usufrutto e rendita ».
Quel " resto „ rappresentava in quell'epoca oltre tre milioni di lire;
oggi, malgrado tutti gli espropri fatti, ne rappresenta almeno dodici,
che danno in media una rendita netta di centomila e più lire
per ciascuno dei tre Istituti beneficati.**
Nello stesso testamento rifulge ancora la modestia del
Cav, Elia Rainusso, quando dice;
«Esprimo il desiderio che appena avvenuto il mio" decesso,
« la mia salma sia immediatamente trasportata a Santa Margherita « Ligure e colà
(senza pompa alcuna) sepolta possibilmente presso
<< la tomba dei miei cari genitori>>,
** Quanto scritto è riferito all'anno 1945 circa
*Tratto dallla Pubblicazione: Elia Rainusso e la beneficenza a Santa Margherita Ligure